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Il borgo di Castro dei Volsci

Video di Castro dei Volsci

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Fotografie di Castro dei Volsci

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Il Borgo di Castro dei Volsci nasce su una collina che guarda la valle del Sacco. Un tempo rappresentava il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli. Abitato tra il V e VI sec. a. C. dai Volsci, dai quali prende anche il suo nome, rimangono visibile dell'epoca le imponenti mura ciclopiche sul vicino Monte Nero. Dal III sec. a. C., il territorio fu occupato dai Romani, come testimoniano i ritrovamenti nella zona archeologica di S. Maria del Piano, dove sono presenti ville e terme romane e il museo Civico Archeologico. Dopo l'anno 1000, Castro dei Volsci divenne proprietà dello Stato Pontificio, che difese il feudo con molto vigore nei confronti degli Svevi e del regno di Napoli, ritenendo la sua posizione strategica. Intorno al 1400, il feudo passò alla nobile famiglia dei Colonna, che rimase proprietaria fino al 1798.
Oggi il suo caratteristico borgo con i suoi numerosi viottoli, ci fa ritornare indietro nel tempo, conservando ancora molte delle sue opere architettoniche. Di notevole interesse storico è la Chiesa di San Nicola, eretta dai benedettini tra il 542 e il 552 d.C., conserva affreschi di epoca medioevale rappresentanti storie legate al vecchio e nuovo Testamento. Importante è anche la Torre dell’Orologio, antica torre di guardia con orologio del XV secolo. L'interno della torre ospita un'esposizione permanente di fotografie, dell'attore nativo di Castro dei Volsci, Nino Manfredi.
Sulla cima del borgo nei pressi della piazza, sorge la chiesa di Sant'Oliva, patrona del paese. La chiesa in stile barocco, fu menzionata per la prima volta nella bolla papale del 1125 da Onorio II. Sulla rocca di San Pietro nella parte più alta del borgo, troviamo il balcone panoramico chiamato il Balcone della Ciociaria, dove è possibile ammirare un bellissimo panorama sulla valle del Sacco. Al centro del balcone è presente il monumento alla Mamma Ciociara realizzato nel 1964.La scultura, ricorda tutte le donne che durante la seconda guerra mondiale, affrontarono la morte per difendere la propria dignità e quella delle loro figlie, dalla violenza delle truppe marocchine allora alleate dei francesi.
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