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Personaggi famosi nati in Ciociaria

Personaggi nati ad Arpino

Marco Tullio Cicerone è nato ad Arpino nel 106 a.C., da Helvia Cicero e Marco Tullio Cicerone il Vecchio, un'agiata famiglia dell'ordine equestre. Fu una delle figure più importanti dell'antica Roma, filosofo, avvocato, statista e oratore. Già da fanciullo si notava la sua straordinaria intelligenza, suo padre lo porto a Roma, auspicando per lui una brillante carriera forense e politica. Qui Marco venne introdotto nel circolo dei migliori oratori del suo tempo, studiò giurisprudenza e filosofia.
L'ingresso di Cicerone nella carriera forense avvenne ufficialmente nell'81 a.C., con la sua prima orazione pubblica, la Pro Quinctio. Nel 64 a.C. Cicerone venne eletto console per la prima volta. Ebbe due matrimoni, sposò Terenzia dai cui ebbe due figli, e successivamente Publilia, ma entrambe i matrimoni non ebbero un lieto fine. Durante la sua carriere florenze e politica, si scontrò spesso con personaggi illustri del momento, sopratutto contro politici corrotti, ma anche nell'ascesa al potere di Giulio Cesare, criticato da Cicerone per le sue ambizioni quasi monarchiche, contraddittorie al suo ideale repubblicano. Dopo l'assassinio di Giulio Cesare ad assumere il controllo di Roma fu Marco Antonio, che nel 43 a.C. ordinò l'assassinio di Marco Tullio Cicerone, ad opera di due sicari nei pressi del porto di Gaeta.

Caio Mario nacque nel 157 a.C. ad Arpino. Politico e militare dell'antica Roma, eletto sette volte console della repubblica romana. Proveniente da una famiglia non facente parte della nobiltà romana, seppe destreggiarsi fino ad arrivare al potere, soprattutto per le sue doti militari, fu anche questore di Arpino. Al comando dell'esercito romano, condusse numerose battaglie, le sue numerose vittorie fecero di lui un uomo ricco, la sua fama lo portò ad essere eletto console per la prima volta nel 108 a.C., approfittando anche di un'allora nobiltà corrotta e incapace. Realizzò una serie di riforme militari, tra cui quella del reclutamento dei militari romani anche dalle classi meno abbienti. I suoi ideali politici appoggiavano la plebe, ma venne in contrasto con l'aristocratico Lucio Silla, al punto che lo costrinsero all'esilio in Africa. Richiamato a Roma e rieletto per l'ultima volta, durante il suo ultimo mandato, morì alletà di 71 anni.

Marco Vipsanio Agrippa nasce ad Arpino nel 63 a.C. da una modesta famiglia equestre. Amico e coetaneo di Ottaviano, parteciparono come ufficiali di cavalleria alla battaglia di Munda nel 45 a.C.. Rientrati a Roma dopo la battaglia, Cesare adottò Ottaviano come suo erede legale. Fu politico, militare e architetto romano. Artefice di molti trionfi militari di Ottaviano, tra i più importanti si annovera la vittoria della battaglia navale di Anzio, contro le forze di Marco Antonio e Cleopatra. Nel 33 a.C. fu eletto edile, carica con cui fece uso delle suo conoscenze di architettura. Iniziò la costruzione dell'acquedotto del Serino, una delle più grandi opere architettoniche dell'intero impero romano, e il Pantheon, ricostruito successivamente sotto l'impero di Adriano. Nel 23 a.C. Agrippa fu nominato governatore in Siria, in quell'anno diventò anche genero di Augusto, sposando sua figlia Giulia maggiore. Divenne tre volte console, morì alletà di 51 anni nel marzo del 12 a.C.

Giuseppe Cesari detto il Cavalier D'Arpino, è nato il 14 febbraio del 1568 ad Arpino, da Maurizio di Polidoro pittore locale, e Giovanna Van Mander, appartenente a una famiglia nobile spagnola. Pittore dell'epoca barocca, molto attivo con la sua attività artistica soprattutto a Napoli e Roma. Si occupò anche della formazione di nuovi artisti, diventati famosi successivamente, come Guido Reni e Caravaggio. Si trasferì a Roma nel 1582, dove lavorò alla decorazione delle Logge Vaticane. Nel 1583, fu accolto nell'accademia di San Luca, lavorando successivamente nella chiesa di Trinità dei Monti e San Lorenzo in Damaso. Nel 1586 Il Cesari divenne membro della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon. Trasferitosi a Napoli nel 1589, partecipò alla decorazione della Certosa di San Martino.
Tornato a Roma, partecipò ad affrescare la cappella Contarelli, presente nella chiesa di San Luigi dei Francesi, lasciando poi l'incarico al suo apprendista Il Caravaggio. La sua arte è rappresentata nelle più importanti opere architettoniche dell'epoca situate a Roma e Napoli. Ad Arpino si possono ammirare le sue opere nella Collegiata di S. Michele Arcangelo presente in Piazza Municipio, e nella chiesa di San Vito presente nell'Acropoli di Civitavecchia.

San Francesco Saverio Maria Bianchi è nato ad Arpino nel 1743. Formatosi nel colleggio dei Santi Carlo e Filippo, nel 1762 entrònell'ordine dei Barnabiti e diventò sacerdote. Insegnò nel collegio di Arpino per circa due anni per poi trasferirsi a Napoli dove insegnò anche all'università. L'impegno nell'attività culturale lo visse sempre in sintonia con la sua vocazione religiosa. Con il passare degli anni la sua vocazione si orientò verso il misticismo. Fu confessore di Carlo Emanuele IV di Savoia, di sua moglie Maria Clotilde e di numerosi cardinali e Vescovi. La sua fama lo portò ad essere chiamato Santo e Apostolo di Napoli. Si dice che un suo gesto di benedizione, fece fermare la lava del Vesuvio durante un'eruzione nel 1804.
Costretto a sopportare un male misterioso alle gambe, che lo costrinse negli ultimi suoi anni di vita a non poter più camminare, morì a Napoli il 31 gennaio del 1815. Fu beatificato il 22 gennaio del 1893 da Papa Leone XIII, e canonizzato il 21 ottobre del 1951 da Papa Pio XII.