Le chiese
Nella parte bassa del borgo di Fontana Liri, proprio a ridosso delle scale che conducono fino alla stazione, è ben visibile la chiesa di Santa Croce. Le prime citazioni sulla chiesa risalgono al XVI secolo, ma non si conosce esattamente l'anno della sua costruzione. Le sue caratteristiche strutturali, inducono a pensare che sia nata intorno all'anno mille, subito dopo la costruzione del castello Succorte. Inizialmente chiamata chiesa di Sant'Andrea, dedicata appunto al culto di Sant'Andrea, negli anni che seguirono, per problemi di capienza, la chiesa venne ampliata con un edificio aderente e ad essa inglobato. Da questo momento prese il nome di Santa Croce. Oggi la chiesa si presenta con una struttura totalmente in pietra, composta da un campanile con cupola e due porte di ingresso, che evidenziano i due stili di costruzione realizzati in epoche diverse. Anche i materiali usati per realizzare la chiesa sono diversi, le pietre nella parte più bassa erano più compatte, quelle della parte superiore più spugnose e risalenti ad epoca successiva. Sotto il pavimento della sagrestia, vi sono ampi sotterranei, cui si accede mediante una botola, usati in passato per la sepoltura dei defunti. La chiesa ormai chiusa al culto da molti anni, ospita il museo delle opere del maestro Vincenzo Bianchi. Nella parte superiore del borgo nel pressi del castello Succorte, si erge la Chiesa di Santo Stefano. Le prime notizie sulla sua esistenza risalgono al 1300, ma per i tre secoli successivi non vi sono più tracce. Non si sa neppure se inizialmente la sua posizione fosse quella attuale. La chiesa si affaccia sulla piazza omonima, con la sua porta di ingresso e un'ampia scalinata. Il suo campanile fu restaurato, utilizzando il materiale proveniente dalla decaduta torre del castello Succorte. All'interno la chiesa è composta da tre navate, nella navata centrale troviamo l'altare maggiore, dove è raffigurato il Santissimo Sacramento, al suo retro spicca una tela raffigurante Santo Stefano. In fondo alla navata di sinistra, troviamo l'altare del Sacro Cuore, mentre in fondo alla navata destra c'è l'altare della carità, con una tela raffigurante San Francesco di Paola. Sotto giace un'urna in vetro contenente i resti di San Benedetto. Nel sotterraneo, ampio come la superfice della chiesa, fino al 1806 venivano custoditi i corpi dei defunti. Intorno alla metà del 1800, la chiesa dichiarata pericolante fu ristrutturata e messa in sicurezza, un secondo intervento di ristrutturazione avvenne dopo il terremoto del 1915, a causa dei notevoli danni subiti. Nel mese di luglio la chiesa di Santo Stefano, ospita per 15 giorni, la statua della Madonna di Loreto, proveniente dall'omonimo santuario situato nella valle ai piedi del borgo. Il Santuario della madonna di Loreto sorge nella valle del Curzio, al di sopra del torrente chiamato Rio Petronio, e poco distante dalla caratteristica linea ferroviaria Roccasecca - Avezzano, con i suoi pittoreschi ponti e gallerie. Fu realizzato per devozione da Francesco Palleschi nel 1565, raffigurante al suo interno la Vergine Graziana mentre adora il suo Divino figliuolo posto ai suoi piedi, con in basso la Casa Santa. Si narrano una serie di miracoli attribuiti alla madonna, il più prodigioso riguarda tre gocce di sangue sul volto del bambino raffigurato con la Vergine. Il fatto fu segnalato all'allora Vescovo di Sora Tommaso Guzzoni, che dopo averlo fatto verificare attentamente da un commissario e dal cancelliere ordinario, lo reputò effettivamente prodigioso. L'accaduto, commosse i fedeli del posto, che ampliarono l'allora cappella creando l'attuale Santuario, dedicandolo alla Madonna di Loreto, avendo il dipinto della Vergine Graziana raffigurata la Casa Santa. All'interno pur essendo di piccole dimensioni, sorgono oltre all'altare maggiore altri due altari, uno dedicato a San Filippo Neri e l'altro a San Francesco da Paola. Mentre in un'edicola alla sinistra dell'altare maggiore, è collocata la statua della Madonna di Loreto. Nel 1713 la Duchessa Ippolita Boncompagni Ludovisi, per una grazia ricevuta, fece costruire il pavimento del santuario. Quello attuale invece, fu donato nel 1951 da Domenico Battista. In fondo al santuario sono presenti due lapidi, una in latino, che ricorda l'incoronazione della Madonna di Loreto, avvenuta in Piazza San Rocco il 28 luglio del 1877, ad opera del cardinale Lorenzo Nina. L'atra in italiano, posta il 24 luglio del 1977 nella ricorrenza centenaria della precedente, celebrata nella stessa piazza dal cardinale Nasalli Rocca. All'esterno della facciata che guarda la ferrovia si leggi scritto " Tu che passi saluta Maria".